Estate Ragazzi 2019
articolo Ponte - Natale 2019

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Abbiamo ascoltato la Parola di Dio nel libro dell'Apocalisse, e dice così: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5). La speranza cristiana si basa sulla fede in Dio che sempre crea novità nella vita dell'uomo, crea novità nella storia, crea novità nel cosmo. Il nostro Dio è il Dio che crea novità, perché è il Dio delle sorprese.
Con queste parole papa Francesco iniziava la sua udienza generale del 23 agosto 2017: credo che siano la sintesi più bella e più vera di questa estate, che ha visto tantissimi cambiamenti per la nostra Parrocchia. Il cristiano non ha la smania di cambiare il passato, ma l'intenzione di vivere sempre in maniera viva il presente che il Signore gli dona, con lo sguardo attento al Suo ritorno. Per questo motivo l'anno che ormai si sta concludendo ha visto tante novità, alcune radicali: l'intenzione è quella di porci in un cammino realmente cristiano, di incontro e scoperta della persona di Gesù, vivendo la tradizione che ci è stata consegnata con originalità, non perché "si è sempre fatto così", ma domandandoci sempre "questa cosa in che modo mi aiuta a crescere nella fede?". E siccome Nostro Signore non è rimasto alla destra del Padre, ma si è incarnato nella nostra realtà, anche noi dunque dobbiamo prendere in mano le nostre vite e affrontarle con lo stile cristiano.

La prima esperienza estiva della nostra parrocchia è il Centro Estivo.
L'esigenza che ha mosso la Parrocchia è stata quella di una riorganizzazione generale, con una più attenta gestione dei fondi, ma soprattutto con uno sguardo educativo verso i ragazzi, sempre molto numerosi, che prestano il loro servizio come animatori. Inoltre si è scelto di ritornare a Santa Caterina come sede per il Centro Estivo: l'ombra dei grandi tigli, il giardino recintato e la disponibilità di ambi spazi sia interni che esterni, sono i principali motivi di questa scelta.
Il tema scelto dagli educatori è stato Harry Potter! Un tocco di magia che ha rallegrato i cuori nei nostri ragazzini, che giorno dopo giorno hanno compreso che ciascuno può fare cose strabilianti con la propria vita, se solo si lascia abbracciare dall'amore di Dio e si slancia verso i compagni di questa grande avventura leggendaria che è la nostra vita. Tra giochi, attività, lavoretti, canti e balli, ogni settimana è volata grazie all'impegno tenace degli educatori e alla preziosa disponibilità degli animatori.
Inoltre non è certo da dimenticare il faticoso ma preziosissimo lavoro dei cuochi, una squadra di grandi lavoratori che instancabilmente ha sfamato grandi e piccini, e degli adulti che hanno reso possibile il Centro Estivo.
A tutti questi va il ringraziamento della Parrocchia e, lo crediamo davvero, delle tante famiglie che abbiamo incontrato grazie a questa bella esperienza che ha lasciato il segno nei cuori di tutti... e anche su qualche muro!

Nelle prime due settimane di luglio la Parrocchia ha proposto ai ragazzi delle medie e dei primi anni delle superiori l'esperienza del Grest, realizzata dagli educatori dell'ACR.
Il tema quest'anno era la musica! Prendendo spunto dai talent show ormai famosi, i nostri ragazzi si sono cimentati in prove a tema, con giochi strutturati a punti, divisi in squadre e puntando ad ottenere successo e fama, nonostante le capacità canore.
Tra gite e uscite varie queste due settimane sono letteralmente volate, complice un clima divertente e sereno, che ha aiutato gli educatori a dare il meglio di sé come singoli e come gruppo. E i volti dei ragazzi lo hanno confermato.

Alla fine di agosto, come ogni anno si sono svolti i campi estivi in montagna. Il grande passo di cambiamento in questo caso è stata la località. Abbiamo lasciato Valdiporro per recarci a Molveno in Trentino, in particolare eravamo alloggiati presso il rifugio Pradel, a 1200 metri di altezza. La vista era mozzafiato: da un lato le dolomiti di Brenta con le loro cime svettanti, dall'altro il lago di Molveno con le sue tinte cristalline.

Un luogo così mozzafiato non poteva non smuovere i cuori, ed infatti abbiamo scelto assieme agli educatori GG come tema per le riflessioni il desiderio che muove il nostro cuore. Con i ragazzi delle superiori siamo infatti partiti dall'etimologia stessa di de-siderio, ossia "nostalgia delle stelle", per capire che nella vita è fondamentale usare il nostro cuore! Esso è lo strumento che il Signore ci ha dato per mettere alla prova tutto e cercare la nostra felicità, il nostro compimento. Solo così potremmo impiegare a pieno la nostra libertà: nella ricerca di ciò che riempie il nostro cuore.

Tra una riflessione e l'altra, i giochi a squadre, la compagnia, le passeggiate in montagna, i nostri cuori hanno cominciato a battere forte: assieme potevamo fare esperienza di qualcosa di più della nostra somma. Complice l'emozione del deserto, momento di riflessione personale, i temi del campo si sono sedimentati.

Ma non sono mancati momenti di assoluta memorabilità come il bagno al lago (l'acqua era gelida) o lo strudel del rifugio Selvata.
Tanti gli episodi accaduti, molti quelli che ricorderemo indelebilmente.

La seconda settimana ha visto protagonisti i ragazzini delle medie con gli educatori ACR. Anche per loro si è partiti dal cuore, ma con un'attenzione specifica al tema della comunità cristiana, come il luogo in cui il nostro cuore si sente a casa, si sviluppa e cresce. Lo abbiamo fatto seguendo il film-musical The greatest showman. Tanto il divertimento nel seguire le scenette degli edux, ma altrettanta l'attenzione alle riflessioni.
In generale le gite sono state affrontate con maggiore capacità atletica (un punto di orgoglio rispetto ai colleghi più grandi che andrà confermato o sfidato l'estate prossima!). Anche i giochi sono stati preparati con cura e hanno davvero tolto il fiato per il divertimento... e per le corse nel bosco.

Sono state due settimane intense ma felici, rese ancor più belle dalla compagnia che ci siamo fatti tra educatori, cuochi e sguatteri. A tutti vanno i più cari ringraziamenti. I commenti positivi che hanno segnato le settimane successive sono la conferma più bella di questi sforzi.

Le belle esperienze estive hanno segnato il tempo della vacanza, ma il desiderio è che una cosa così bella accada sempre durante l'anno. È così che si è rafforzata la proposta dell'ACR, al mercoledì pomeriggio, e del gruppo GG, al venerdì sera: perché la dimenticanza non prenda il sopravvento sul nostro spirito, abbiamo bisogno di un momento per rilanciarci su quello che viviamo normalmente, crescendo sempre nella conoscenza di Gesù e della sua Chiesa.

Per molti ragazzi il ritorno dalle esperienze dei campi ha coinciso con l'inizio di qualche servizio come l'educatore ACR o il catechista. Li smuove non tanto la voglia di impegnarsi in qualcosa di giusto, quanto di più il desiderio di continuare a vivere la bellezza incontrata in montagna. Questa bellezza dello stare assieme in un modo così speciale ha un nome: è la Chiesa.
Sempre in questo spirito di rinnovamento abbiamo deciso di realizzare per la festa di Cristo Re uno spettacolo diverso dalla solita Via crucis: desideravamo qualcosa che ci potesse aiutare a vivere il mistero della grandezza di Dio e del suo Regno, e allo stesso tempo realizzare qualcosa di nuovo che ci spronasse di più rispetto a qualcosa di già visto e vissuta tante volte, e forse ormai già saputo. Così è nata l'idea di fare un passo anche in questa circostanza... un passo molto piccolo ma davvero grande! Al centro abbiamo messo la resurrezione di Cristo, e tutto quello che è successo dopo, in un cammino verso la Pentecoste.

La cosa sorprendente è stata che mentre preparavamo le varie scene, ci si rendeva conto, più o meno consapevolmente, che il dolore della Maddalena e la sua domanda sul senso del dolore è la stessa nostra. Il dubbio di Tommaso è il medesimo che in varie circostanze ci assale quando non riusciamo a vedere Cristo, a toccarlo in maniera così evidente, a riconoscere lo scopo delle nostre fatiche. Lo sconforto che assale i due discepoli di Emmaus è simile al nostro quando ci sentiamo tradifi e frodati dalla vita, ma anche il loro riconoscimento "non ardeva forse il nostro cuore quando ci spiega le scritture lungo la via?" è proprio lo stesso di quando anche noi riconosciamo il Signore nelle nostre vite e ci riempie di entusiasmo rendendo eterno qualche nostro giorno.

Rendiamo grazie a Dio per tutte queste belle cose che abbiamo potuto vivere come comunità cristiana e al Signore che presto celebreremo come colui che nasce nella povera grotta di Betlemme vogliamo affidare i nostri cuori e in special modo quelli dei nostri ragazzi. Egli che ha stupito gli angeli e il creato intero con la sua Incarnazione, possa stupirci ancora oggi: ne abbiamo davvero tanto bisogno.
Maranatha! Vieni Signore Gesù!
